Ogliastra è: natura selvaggia
La natura selvaggia, un luogo incontaminato nel quale, i suoi abitanti, stanno sviluppando progetti, dedicati al turismo, che mirano sempre più a preservare l’ambiente che li circonda.
La sensibilizzazione nei confronti di questo argomento è sempre più stringente a causa dei cambiamenti climatici in atto. Rispetto del territorio, utilizzo delle risorse a km 0, commercio di prossimità e tante altre piccole grandi azioni che ho imparato, anche io, a mettere in atto da quando vivo in Ogliastra.
La fruizione turistica della sub regione sta evolvendo rapidamente, portando in loco, sempre di più, persone che qui desiderano fare un’esperienza disintossicante, che vogliono conoscere questa parte di autentica Sardegna.
La natura ogliastrina è imponente, mozzafiato. Le coste della marina cambiano gradazione di colore grazie alla varietà dei litorali, ancora poco antropizzati e abusati dal turismo di massa.
La vegetazione autoctona rende unico il paesaggio; olivastri millenari, piante di ginepro, mirto; i fiori tipicamente sardi come l’elicriso, l’asfodelo, il cisto.
Ogliastra però non è solo mare. In questa frazione di Sardegna, è possibile beneficiare anche di un contesto montano unico, che come in un abbraccio, racchiude la sub regione stessa.

Supramonte Baunei-Golgo
Supramonte di Baunei ed Urzulei
Il supramonte più famoso di Sardegna è quello cantato da Fabrizio De Andrè, ovvero quello di Orgosolo.
Non tutti sanno, però, che questa è solo l’ultima parte di un altipiano che nasce nel comune di Baunei, prosegue sul territorio di Urzulei e termina nel tratto di terra facente parte del comune barbaricino di Oliena. Imponenti pareti calcaree nascondono un meraviglioso plateau millenario, delimitandone i confini, ricco di insediamenti nuragici. Canyon e gole come Gorropu, grotte sotterranee esplorate da sub speleologi, costoni ripidi a picco sul mare meta di scalatori esperti, sono alcune delle attrazioni che richiamano turisti da tutto il mondo.
Da un lato il panorama sulle terre selvagge d’Ogliastra e Barbagia, dall’altra la magnifica costa del golfo di Orosei, conosciuta appunto per il famoso percorso trekking “Selvaggio Blu”. Luogo impervio, a tratti inospitale, difficile da esplorare se non con guide esperte.
Degna di nota è la strada statale 125 orientale sarda, che costeggia il Supramonte, passando dai comuni di Baunei, Urzulei e Dorgali, offrendo all’automobilista uno spettacolo unico sul vasto territorio dell’entroterra.
Non esistono strade percorribili con automobili sul lato costiero, fruibile solo a piedi, tramite cammini difficili, adatti solo a persone allenate.

Punta La Marmora innevata
Il Gennargentu
Il Gennargentu è la catena montuosa più importante di Sardegna, punta La Marmora la vetta più alta. Situata nei territori di Arzana (Ogliastra) e Desulo (Barbagia), la cima più alta del massiccio, come il Selvaggio Blu, è meta di escursionisti provenienti da ogni parte del mondo.
Culla di un ecosistema perfetto, non antropizzato, la parte ogliastrina del massiccio del Gennargentu è un paradiso per vari tipi di specie animali e vegetali. Qui è possibile incontrare mufloni selvatici, aquile, volpi. Sono inoltre spettacolari le fioriture di peonie durante il periodo primaverile.
A pochi kilometri dalla costa del golfo di Arbatax, non è raro che la parte montana della sub regione, durante l’inverno, possa imbiancarsi di una soffice coltre di neve, diventando meta di bimbi, accompagnati dai genitori, provenienti da ogni angolo di Sardegna.

Cascate Lequarci Ulàssai
I tacchi d’Ogliastra
Il territorio dei tacchi è un’area ogliastrina tutta da scoprire. Ecosostenibiltà, sviluppo sostenibile sono i propositi per i quali i comuni di Gairo, Jerzu, Ulassai ed Ussassai portano avanti progetti di “promozione turistica consapevole” dell’entroterra.
I tacchi sono magnifiche vette calcareo-dolomitiche il cui nome deriva dalla loro singolare conformazione, simile al un tacco di scarpa. Sommità dall’aspetto slanciato, immerse nella natura selvaggia, mi ricordano le vette della famosa Monument Valley.
Meta di escursionisti climber, ad Ulassai, delizioso comune montano e paese natale di Maria Lai, si svolge ogni anno un festival di arrampicata che richiama scalatori da tutta Europa.

Perd’e Liana
Perd’e Liana
Dichiarata monumento naturale nel 1993, Perd’e Liana è il simbolo più conosciuto dei tacchi d’Ogliastra.
Esiste una leggenda legata a questo monte, situato nel territorio del comune di Gairo.
Un giovane in cerca di ricchezza, un tempo molto lontano, si recò ai piedi del tacco, dimora di demoni, per vendere la sua anima in cambio di averi. A mezzanotte, il diavolo in persona, gli promise che avrebbe avverato il suo desiderio.
Il ragazzo, in un primo momento convinto di stipulare questo patto, si pentì immediatamente della richiesta fatta dopo aver visto il demonio in faccia.
Nonostante il suo desiderio fosse quello di fuggire, le sue gambe non riuscivano a muoversi dalla paura quindi, appellandosi con tutto il cuore a Gesù, Giuseppe, Maria e Santa Giulia Avvocata, chiese, tramite la loro potente intercessione, di essere salvato.
I demoni scomparvero, risucchiati dalla vetta di Perd’e Liana, l’anima del ragazzo si salvò, seppur restando povero ma felice.
Curiosità
Perd’e Liana appare nel numero 400 del fumetto Tex. L’autore era Galep, il disegnatore di origini sarde, scomparso per una grave malattia poco tempo dopo l’uscita del suo ultimo lavoro.
Il famoso cow boy è ritratto mentre si dirige verso l’orizzonte, nel quale sono raffigurati uno splendido tramonto ed il tacco gairese. Con il volto sorridente ed il cappello in mano nell’atto di salutare sembra che, tramite il celebre Tex, l’autore abbia voluto accomiatarsi salutando tutti suoi fans.