Lingua sarda e il “diritto d’origine”
Conoscere e capire la lingua sarda è il primo passo passo per sentirsi adottati dall’isola e dai sardi.
Non voglio negare l’ovvio: nascere in Sardegna crea un legame indissolubile con l’isola madre. Una connessione cosi forte, con la terra, si ottiene solo per “diritto d’origine”.
“Sardità ad honorem”
La “sardità ad honorem”, ovvero sentirsi sardi adottati, è un traguardo possibile da conseguire, ma ci vuole tempo.
Sono oramai trascorsi molti anni da quando ho deciso di vivere l’isola, in particolare l’Ogliastra e non c’è mai stato un momento, nonostante tutto, in cui mi sia pentita della mia decisone.
Avvicinarsi ad una realtà come quella in cui io vivo, adesso, significa portare rispetto a tradizioni ancora vive, radicate con apertura mentale e volontà di apprendimento.
In Ogliastra, come in altri luoghi dell’isola, si parla ancora la lingua sarda d’origine ovvero l’ogliastrino. Non il sardo istituzionale (scelto della Regione Sardegna per i documenti ufficiali), riconosciuto anche come lingua minoritaria dalla comunità europea.
La Sardegna “linguistica” infatti, è caratterizzata da vari idiomi, a volte diversi tra loro anche nello spazio di pochi kilometri, tra un paese e l’altro.

I venti in Biddamannesu
Lingua sarda: istruzioni per l’uso
La lingua sarda, come l’importanza della terra madre, ha un forte impatto emotivo su sardi. È equivalente al sangue che scorre nelle loro vene.
Ho incominciato a sentirmi adottata dalla Sardegna quando ho iniziato capirne la lingua, nonostante le sue varianti.
Da quando ho capito il significano di su (il) e di sa (la), ho iniziato leggere bene gli accenti sui nomi dei paese, e da quando ho tradotto in ji la x. Da quando dico ajò per incitare qualcuno, o rispondo eja senza pensarci troppo sopra.
La lingua sarda nel cuore dell’isola
Sono a conoscenza di realtà, soprattutto nel cuore dell’isola, in cui nelle scuole, in famiglia, si parla spesso nella lingua locale. Mi è capitato, anche, di sentire rivolgere critiche aspre nei confronti di queste realtà, che desiderano mantenere intatte le loro forti identità.
La Sardegna è Italia, ma la Sardegna ha una sua cultura storica, millenaria, che deve essere rispettata.
Il mio consiglio, a chi critica queste usanze, è quello di fare come ho fatto io. Quando non riuscivo a capire il significato di parole, frasi, ne chiedevo la traduzione. Quando le persone mi chiedevano scusa, perché tra loro parlavano solo in lingua sarda, ho sempre risposto di non preoccuparsi troppo. Io ero la “forestiera“, io avrei dovuto imparare, proprio come si fa quando si viaggia in paesi stranieri, chiedendo con curiosità e apertura mentale.
Si può diventare “sardi ad honorem”? Si, è possibile, ma ci vuole molto tempo. Bisogna essere predisposti a forti cambiamenti, sapersi integrare in una realtà dove esistono ancora forti legami tra esseri umani. Rapporti straordinariamente sinceri, dove ancora vale una stretta di mano.
Immagini tratte dal vocabolario Biddamannesu di Ernesto Nieddu